La singolarità di Henri Beaufour sta nel fatto che ci propone una visione diversa della bellezza a cui siamo abituati, al di fuori del campo dell'accademismo o dell'anti-accademismo. Infatti, l'artista non è mai dove lo si aspetta. La sua ispirazione culturale è in sintonia con l'arte grezza, proponendoci una nuova visione di noi stessi, costringendoci a liberarci da uno sguardo normativo per comprendere l'opera. La singolarità di Beaufour risiede principalmente nel fatto che ci rappresenta uguali all'umore che ci anima. L'artista, come un orco, si riempie della nostra umanità e rigurgita il deposito dei nostri umori. Di conseguenza, le sue sculture sono di una libertà incredibile, una deformazione della materia e del ritratto rappresentato. Raggiungono l'apice di un espressionismo senza eguali.

L'artista fa emergere dalla materia una verità imprescindibile, uno stato dell'essere, e il visitatore a disagio è inevitabilmente costretto ad accettare questa nuova proposta per comprendere l'opera. Nella pittura, Beaufour inventa il "senza sfondo". I suoi ritratti o personaggi sono rappresentati direttamente sulla tela. Non c'è sfondo, nessuna distrazione possibile per l'occhio, nessuna confusione permessa, nessuna via di fuga. Beaufour ci offre un'opera senza fronzoli, senza artifizi, un'opera grezza e brutale, ma molto affascinante perché ci rispecchia.

Emmanuelle de Rochegonde, agente dell'artista, con Frédéric Elkaïm, curatore ed esperto del mercato dell'arte contemporanea

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